Filemone e Bauci

idaM Jeu 25 Avr - 12:59

L’ospitalità nella mia famiglia era ed è sempre sacra. Sono cresciuta, infatti, nel culto dell’ospitalità. Studiando i classici greci ho capito già in tempi lontani che l’ospitalità è un fatto culturale, l’eredità della Magna Grecia, oltreché del Cristianesimo. Oggi è quasi scomparsa, anche se ne permane qualche debole traccia nella cultura generale del Sud Italia, in genere aperta e generosa con gli ospiti. A questo riguardo mi piace ricordare il mito di Filemone e Bauci, uno dei più belli della mitologia greca, ricordato da Ovidio, nell’ottavo canto delle sue Metamorfosi.

Mi piace la loro storia perché è esemplare e la trovo straordinaria, soprattutto oggi, poiché ci parla della fedeltà, dell’amore coniugale e del sacro vincolo dell’ospitalità, tratto distintivo dell’antica Grecia.

Filemone (amabile)e Bauci (dolce) sono due amabili e generosi vecchietti, il cui nome è tutto un programma. Vivono in Frigia in una capanna di paglia e fango. Un giorno Ermes e Zeus decidono di scendere sulla terra, travestiti da viandanti, in Frigia , in Asia Minore (l’odierna Turchia), per saggiare la devozione della gente. Tutti rifiutano loro ospitalità tranne due vecchietti poveri ma felici e ancora innamorati, Filemone e Bauci, i quali accolgono i forestieri, lavano i loro piedi e offrono loro da mangiare come prescrive la religione, per cui ogni straniero è sacro. Alla fine del pranzo Giove ed Ermes si rivelano e, dopo aver distrutto la città come punizione per l’infedeltà e l’ingratitudine dei suoi abitanti, ringraziano, riconoscenti, i due vecchietti trasformando la loro capanna in un tempio. Inoltre, offrono loro la possibilità di chiedere tutto quello che desiderano perché sarà esaudito. Ma loro non chiedono ricchezza, né potere, né altro che diventare custodi del tempio che prima era stata la loro casa e poter morire insieme come insieme erano sempre vissuti.

E Zeus mantiene la loro promessa e li trasforma in due alberi intrecciati, rispettivamente Filemone in quercia, l’albero sacro a Zeus, simbolo di forza e vigore e Bauci in tiglio, simbolo di accoglienza e amore.

Una storia avvincente che è stata fonte di ispirazione nella letteratura, nell’arte e nella psicologia (Filemone, l’angelo custode per Jung)

“Non è veramente amore se non si ama per sempre” (Euripide)

Non verremo alla meta ad uno ad uno,
ma a due a due.

Se ci conosceremo
a due a due, noi ci conosceremo
tutti, noi ci ameremo tutti e i figli
un giorno rideranno
della leggenda nera dove un uomo
lacrima in solitudine.

(Paul Eluard)

L’amore vince sempre

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