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La casa degli spiriti di Isabel Allende

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La casa degli spiriti di Isabel Allende Empty La casa degli spiriti di Isabel Allende

Message  idaM Lun 14 Aoû - 12:57

La casa degli spiriti è il primo romanzo di  Isabelle Allende, che però è il terzo di una trilogia ideale, insieme con La figlia della fortuna e Ritratto in seppia scritti successivamente, su altri personaggi e periodi della famiglia Del Valle.
La genesi del romanzo nasce dalla situazione personale di Isabel che scrive una lettera al carissimo nonno  dagli Stati Uniti dov’era stata costretta all’esilio, ma che il nonno non leggerà mai perché morirà prima del suo arrivo, Allora Isabel Allende pensa di scrivere questo romanzo  aprendosi  a un pubblico più vasto a cui destina la sua volontà di "non fare dimenticare la memoria per non fare scomparire la verità".
È un romanzo sociale, del genere storico, con riflessioni politiche e filosofiche che utilizza la tecnica  del realismo magico, perché la narrazione è realistica ma il realismo è stemperato dalla narrazione di elementi irrazionali che i personaggi accettano proprio come se fossero reali. Rosa dai capelli verdi, gli spiriti visti da Clara e i suoi poteri cinetici, nonché le sue esatte previsioni del futuro, scorrono nella narrazione come gli atri elementi ordinari. La sua lettura mi ha richiamato alla memoria il romanzo di Gabriel García Marquez, Cent'anni di solitudine, nonostante le notevoli differenze.
È ambientato in un paese non specificato del Sud America e le vicende narrate abbracciano circa cinquant’anni dagli anni Venti agli anni Settanta del Novecento e si intersecano con le vicende personali della sua famiglia, anche se non c’è un riferimento diretto.
È un romanzo complesso, una saga familiare che descrive le vicende di tre generazioni intrecciate con le vicende storiche, sociali e politiche della città dove vivono i personaggi e che con chiara evidenza  si riferiscono al Cile. È la storia di Esteban Trueba, rappresentante della classe media che riesce a scalare le classi sociali diventando ricco attraverso fortunati investimenti nelle  Tre Marie, la proprietà di campagna della famiglia. Esteban  sposa Clara Del Valle, una ricca e per certi versi stravagante ragazza di una famiglia dell’alta società cittadina, dopo la tragica morte della bella Rosa, sua fidanzata e sorella di Clara. Hanno tre figli, Blanca, Jaime e Nicolás.
La famiglia si trasferisce in campagna nella proprietà Le Tre Marie durante l’estate, dove Blanca gioca con Pedro III García, nipote di Pedro García, fedele fattore della proprietà, nonostante le differenze di vedute con il proprietario Esteban. I due si innamorano e Blanca resta incinta di Alba. Esteban non gradisce la frequentazione dei due e promette in sposa Blanca  al conte di Setigny, ma questi scopre le fughe notturne di Blanca verso il fiume dove s’incontra e ama Pedro III García. Lo racconta al padre di Blanca che va incontro ai due amanti e incontra Blanca di ritorno dall’appuntamento e la punisce con violenza, picchiando violentemente anche Clara che a casa cerca di difendere la figlia. Da questo momento Clara e Blanca lasceranno Esteban e Le tre Marie e ritorneranno in città.
Intanto subentrano le vicende politiche e lo scontro dinamico tra socialisti marxisti rivoluzionari, nel romanzo interpretati dal sindacalista Pedro III García, che alla fine della loro segreta campagna tra i contadini e gli operai, vincono le elezioni del ’70, sconfiggendo la destra conservatrice tra le cui fila militava il senatore Esteban Trueba.
Anche in questo racconto si inserisce il realismo magico e il socialismo non si differenzia affatto dalla destra conservatrice  commettendo soprusi e comportandosi peggio del governo conservatore. I proprietari terrieri si vedono scavalcati dai contadini in seguito alla nazionalizzazione dei mezzi di produzione e Esteban viene rapito ma salvato dall’intervento di Pedro III García su richiesta di Blanca, la sua innamorata e amante. Ben presto il Presidente (Salvatore Allende, zio di Isabel, l’autrice) è deposto dal golpe del generale (Pinochet) facendo esultare Esteban Trueba. Però la situazione precipita e i golpisti fanno scivolare il governo verso una spietata e crudele dittatura, deludendo amaramente Esteban, che è subito emarginato e deve subire addirittura il rapimento, la tortura e lo stupro della nipote Alba, salvata poi grazie alle conoscenze dell’amica prostituta Transito Soto, diventata nel frattempo potente grazie alla sua astuzia e abilità e al prestito donato in passato dal patrón Esteban. Pedro III García viene nascosto da Blanca in un’ala nascosta della casa di Esteban Trueba, il quale si adopera per far allontanare Blanca e Pedro III, che nel frattempo si sono sposati,  dalla città per trasferirsi in Canada (è chiaro il riferimento all’esilio di Isabel). Il romanzo continua focalizzandosi sulle vicende di Jaime e Nicolás, il primo divenuto un medico prodigo di attenzioni verso gli umili e Nicolás, che si interessa di spiritismo e ha una relazione fugace con Amanda da cui aspetta un figlio che i due non vogliono e se ne liberano con l'aiuto di Jaime. Amanda , nonostante la sua debolezza per il consumo di droghe, è un personaggio positivo, con solide idee liberali, che ama e protegge sempre il fratello Miguel.
La figlia di Blanca, Alba si innamora di Miguel, fratello di Amanda, avvocato e rivoluzionario, perseguitato dai golpisti e aiutato da Alba. Il romanzo finisce con Alba, reduce dalla drammatica esperienza del rapimento, che ritorna dal nonno Esteban e insieme decidono di ricostruire la storia delle loro famiglie grazie al ritrovamento nei diari di Clara di ricchissime note e particolari dettagli.
Il  simbolismo del romanzo è chiaro nella scelta dei nomi femminili, Nivea, madre di Clara, Blanca, Alba, le  protagoniste  di tre generazioni che indicano tutti il chiarore e  la luce tipica  dei loro personaggi, protagoniste liberali, ispirate da un profondo senso di giustizia sociale e di apertura verso le classi umili. Clara rappresenta, la qualità magica, la benevolenza,  l’apertura mentale e l’intuizione, la scelta di fuggire  dal mondo per estraniarsi da una realtà ostile piuttosto che adeguarvisi. Blanca, determinata amante fedele di Pedro III García, nonostante l’enorme distanza sociale delle classi di appartenenza e per questo moderna. Alba e la sua lotta segreta contro le ingiustizie sociali e i soprusi politici, che aiuta Miguel e gli altri perseguitati. Ana e le altre donne del campo di concentramento che aiutano Alba e le altre disgraziate vittime del regime. Tutte le donne sono forti, determinate e coraggiose, intelligenti e aperte, lontane dalle anacronistiche  norme feudali, proiettate verso il futuro, un futuro di speranza, di giustizia sociale, di apertura democratica. Eloquente sul ruolo importante delle donne nel romanzo è la dedica “ A mia madre, a mia nonna e a tutte le altre donne straordinarie di questa storia”.

Le loro vicende s’intrecciano con le vicende dei servitori e della loro povertà. La città infatti è circondata da periferie squallide, come avviene in tante città del Sud America,  vedi le favelas brasiliane, ma non solo, pensiamo alle banlieues parigine. Così conosciamo la povertà di Pedro García padre, ma anche la sua profonda e solida saggezza e tradizionale conoscenza di guaritore, dei figli Pedro secondo García, che rappresenta la classe dei contadini oppressi ma che non hanno il coraggio di opporsi ai padroni, e di Pancha, violentata brutalmente, come tutte le altre contadine delle proprietà, da Esteban Trueba e rimasta incinta di Esteban García, e dei nipoti Pedro García terzo, che rappresenta la generazione di giovani che si oppone ai soprusi dei padroni, diventa sindacalista e lotta per i diritti sociali e politici del suo paese, e Esteban García, che avrà un ruolo importante nello sviluppo della trama del romanzo.  È la storia di sottomissione delle donne povere, spesso abusate dai padroni, qui da Esteban, che scaricavano le loro pulsioni sessuali sulle giovani contadine a loro sottomesse, seminando intorno figli illegittimi. Esteban García cresce coltivando odio verso il padre padrone e la sua famiglia, specialmente verso Alba, sua coetanea. Eredita il nome di Esteban ma è l’esatto suo contrario, un personaggio completamente negativo, che rappresenta i rifiutati e discriminati, che si fanno divorare dal risentimento e dall’odio e si adeguano e si conformano passivamente alle usanze e tradizioni, vedi la crudeltà con cui tratta Alba. Esteban è il classico macho, conservatore esponente della società patriarcale, timoroso del pettegolezzo e dell’opinione della gente, con uno spiccato senso dell’onore patriarcale, brutale e violento, che abusa delle donne povere ed è poco attento e sensibile verso i bisogni degli altri e anche dei figli. È però un personaggio dinamico che alla fine, per la disillusione politica di fronte al regime del colonnello (il generale Pinochet), che non è più la destra conservatrice nelle cui fila aveva scelto di militare e per la cui vittoria elettorale aveva gioito,  bensì una dittatura oppressiva e liberticida, ma anche per la solitudine in cui si ritrova dopo la partenza di Clara, da lui picchiata brutalmente dopo la scoperta della gravidanza di Blanca.
Inoltre alla fine si pente dei suoi errori e dimostra attaccamento affettuoso verso Alba, con cui  collabora alla costruzione della storia della famiglia utilizzando i diari ritrovati di Clara e realizzando una sintesi di vecchio (atteggiamento patriarcale) e nuovo grazie all’influenza positiva esercitata da Alba e dalle altre sue donne liberali.
La complessità del romanzo è inoltre caratterizzata da diversi piani narrativi.  Infatti la storia è raccontata sia in prima persona e la voce narrante è ora quella di Alba, ora quella di Esteban sia in terza persona e la voce è quella  di una narratrice onnisciente. I fatti non sono esposti in ordine cronologico e questa sovrapposizione temporale è voluta  dalla Allende per creare un’interconnessione tra passato, presente e futuro, in una visione circolare del tempo. Le prime parole del romanzo, che si collegano alla sua fine, sono le note di Clara  usate da Alba (Isabel) per dichiarare la finalità del romanzo estremamente soggettiva “ … per riscattare la memoria del passato e sopravvivere al mio stesso terrore”. La figura di Alba si identifica con quella di Isabel Allende, nipote del Presidente e il terrore di Alba è il dramma della famiglia Allende. La molteplicità dei significati si vede anche nella percezione dei personaggi, tipica delle popolazioni sudamericane, che la realtà abbia molte facce al di sopra e al di sotto della superficie e il profondo senso di giustizia sociale si traduce nella descrizione dettagliata degli strati sociali e soprattutto della povertà  delle baraccopoli urbane estremamente degradate.  La Allende vuole denunciare queste miserie auspicando un futuro diverso e pieno di speranza e confidando nel potere terapeutico della scrittura. Le parole finali di Alba (Isabel) fanno intravedere una situazione di perdono e conciliazione, quando dice che il figlio che aspetta non sa se è di Miguel o di uno degli stupratori della sua prigionia, ma l’accetta e lo ama. Un nuovo futuro fatto di  perdono, conciliazione e speranza, un futur di armonia e di pace.
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